L’Unione delle Camere Penali Italiane, tramite il proprio Osservatorio D.Lgs. 231/2001, e AODV231 hanno pubblicato un documento di osservazioni allo Schema di decreto legislativo recante il Codice dei contratti pubblici, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, mettendo in evidenza le criticità della disciplina in tema di esclusione degli operatori economici dalle gare di appalto, con riferimento alla causa ostativa dei gravi illeciti professionali.
La proposta normativa codifica una causa di esclusione – seppur non automatica – destinata a operare a carico dell’ente (o di persone fisiche che per esso operano, espressamente individuate dalla legge) in presenza della mera contestazione, all’esito delle indagini preliminari, di uno dei reati presupposto del d.lgs. 231/2001, nonché in caso di decreto che dispone il giudizio o adozione di una misura cautelare personale o reale.
La disposizione, che si pone in aperto contrasto con i principi costituzionali in materia penale – primo fra tutti la presunzione di non colpevolezza dell’art. 27, comma 2 Cost. – è destinata ad avere impatti negativi e sproporzionati sugli operatori economici, che potrebbero vedersi esclusi da una gara di appalto a fronte del mero esercizio dell’azione penale da parte del pubblico ministero e comunque in presenza di provvedimenti giudiziali di natura non definitiva.